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Luna piena, luna di fragola, eclissi, istinto e intuizione

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Pubblicato da in Escursioni · 5 Giugno 2020
Tags: lunapienapasseggiatachiarovista
La luna piena di miele o delle fragole quest’anno sarà accompagnata anche da un’eclissi di penombra. Si tratta di un fenomeno raro carico di significati simbolici. In primo luogo, arriva nel mese in cui l’estate fa il suo ingresso, il mese della rinascita per eccellenza, quello che ospita il giorno in cui le ore di luce sono al massimo superando quelle di buio, il solstizio d’estate.
Quest’anno tale evento si verifica proprio mentre in Italia cadono le ultime restrizioni legate alla pandemia. Più che mai oggi la luna piena di giugno celebra la ripartenza, la rinascita con le sue energie benefiche. Indipendentemente dai tanti nomi che accompagnano questo plenilunio, la luna piena di giugno riguarda il godimento dei frutti del nostro lavoro. Abbiamo attraversato una primavera difficile, in cui abbiamo cercato di resistere come forse mai abbiamo fatto, abbiamo piantato i semi del nostro futuro e adesso l’estate sembra pronta a concederli.

Ovviamente si tratta di un fenomeno ottico-astronomico, tuttavia però sin dall'antichità questa momentanea oscurità era associata all'inizio di un importante cambiamento. E non in positivo: "si credeva che un’eclissi lunare avrebbe portato un aumento delle tenebre e che il male avrebbe prosperato sulla Terra". C'è però un altro modo di vedere e vivere l'eclissi lunare: "se consideriamo la Luna come un simbolo femminile, avere questo momento di ombra è quasi come una rinascita. Una rinascita di energia femminile. Questa energia femminile riguarda il collegamento con le proprie emozioni, il collegamento con il corpo e il collegamento l’intuizione". Insomma, la Luna piena e l'eclissi lunare del 5 giugno può essere un momento prezioso per connettersi alla propria interiorità, dando ascolto all'intuito.

Proprio la luna piena di giugno dai nativi americani Algonchini era definita luna della fragola ma nel tempo essa ha raccolto anche altri appellativi, come luna degli amanti o del miele. Questo modo di riferirsi al plenilunio di giugno ha origini molto antiche.
Secondo la tradizione, esso si richiama all’idromele, una bevanda alcolica prodotta dalla fermentazione del miele e sorseggiata fin dal Neolitico ma di cui troviamo tracce anche nell’Antico Egitto.
In molte regioni d’Europa, alle coppie appena sposate veniva tradizionalmente regalato una quantità di idromele sufficiente al consumo di un intero mese. In questo modo, si credeva che tale bevanda aiutasse nella procreazione. Visto che in epoche remote il tempo non era scandito dall’attuale calendario gregoriano ma dalle fasi lunari, ci si riferiva alla “luna di miele” come al periodo di tempo in cui la coppia avrebbe sorseggiato la bevanda per procreare. Da qui il nome anche al plenilunio di giugno, mese in cui la la fioritura è al massimo, e ovviamente alla luna di miele intesa come viaggio di nozze.

Come la luna, lasciamo alle spalle le ombre di questi mesi e apriamoci alla luce.

Fonti di questo articolo:



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